Vivere all'estero

Mi sento un pò australiana quando…

Written by Amiche di fuso

Avete presente quando andate in un posto nuovo, che sia per una vacanza o un soggiorno più lungo, con abitudini e usanze diverse e pensate: “A questo non mi abituerò mai”?

Ecco, anch’io avevo detto più volte questa frase agli inizi della mia vita australiana… eppure oggi, a più di 7 anni e mezzo di distanza dal mio trasferimento definitivo Down Under, mi rendo conto che ho fatto mie tante abitudini tipicamente aussie. Anche se ce ne sono alcune a cui proprio non sono ancora riuscita ad abituarmi.

E allora oggi voglio raccontarvi le abitudini che ho adottato per cui mi sento un po’ più australiana che italiana. E che fanno strabuzzare gli occhi a mia madre quando viene a trovarmi o anche solo quando mi sente raccontare della mia quotidianità!

PASTI & CIBO

  • Bevo un cappuccino in tarda mattinata, o dopo pranzo, o nel pomeriggio, e non solo per colazione come si usa nel Bel Paese. Non sono però ancora arrivata a bere il caffè con il cibo, usanza tipicamente aussie!
  • Altro che primo e secondo, i miei pasti si sono ridotti al “piatto unico”… anche se ancora non sono arrivata a mangiare la pasta con contorno nello stesso piatto!
  • Dire caffè non implica necessariamente parlare di espresso. Perché qui si trovano l’espresso e il cappuccino, ma anche il latte (che non è il nostro latte!), il flat white e la mocha!
  • Una cena al ristorante comporta sempre avanzi da portare a casa. Perché altrimenti non abbiamo ordinato abbastanza!
  • In un ristorante arrivo quasi sempre con una bottiglia di vino perché qui la maggior parte dei ristoranti sono BYO (Bring Your Own, porta il tuo) e al massimo vi fanno pagare il corkage (piccola tassa dovuta per stappare una bottiglia acquistata altrove)!
  • Pagare 3$ per un caffè è pochissimo, 3.50$ è normale ma 4$ è troppo caro, per lo meno a Sydney. Perché, se vai ad esempio a Melbourne, a meno di 4$ è difficile trovarlo!
  • Una cena dopo le 20 non è minimamente contemplabile, intorno alle 19 è orario perfetto, ma prima delle 18 è davvero troppo presto. Anche se in alcuni ristoranti popolari le uniche prenotazioni libere sono quelle alle 17.30!
  • Alla domanda: “Andiamo a mangiare fuori stasera?” segue l’inevitabile contro-domanda: “Di che cucina hai voglia oggi?”. Perché vivere a Sydney vuol dire vivere in un mondo multiculturale fatto di mille tipi di cucine e ristoranti diversi. E ogni occasione è buona per provarne uno nuovo!

LIFESTYLE

  • Guidare e andare in bici a sinistra sono diventati la normalità. Il vero problema è quando torno in Italia e tendo a stare dal lato sbagliato della strada, per sommo orrore dei miei passeggeri!
  • Metto la crema solare anche solo per camminare 10 minuti sotto il sole perché altrimenti, sopratutto d’estate, mi ritrovo in un battibaleno con la faccia scottata. E il sole australiano non è decisamente gentile come quello italiano, credetemi!
  • Camminando, sto sempre dal lato sinistro del marciapiede, e se devo sorpassare qualcuno, lo faccio a destra. A quanto pare lo faccio anche quando devo salutare qualcuno con i baci sulla guancia, andando sempre dal lato sbagliato!
  • Faccio la spesa e lascio che la cassiera mi imbusti tutti i miei acquisti anche se preferisco andare alle casse self service che faccio prima!
  • Anche per un solo caffè pago con la carta ed è normale per me non avere contanti nel portafogli!
  • L’idea di farmi 8 ore in macchina per andare da una città all’altra non mi sconvolge più di tanto. D’altronde alle distanze australiane ci si fa l’abitudine abbastanza in fretta se si vuole uscire dalla propria città!
  • Praticamente tutta la burocrazia può essere sbrigata online. Senza bisogno di inviare i documenti in originale, perché qui è sufficiente andare da un giudice di pace (presenti ovunque) che gratuitamente certifica che le fotocopie siano conformi agli originali e questo è sufficiente.
  • Faccio la pipì prima di andare al cinema, perché non c’è l’intervallo a metà film!
  • È normale andare in un centro medico e vedere ogni volta un dottore diverso, perché il GP (medico di famiglia) qui è un concetto decisamente diverso da quello che abbiamo in Italia.
  • L’idea di farmi un’ora sui mezzi pubblici per arrivare al lavoro mi sembra assurda, mentre a Milano è il minimo che ho sempre passato sui mezzi per andare in centro!
  • Ma soprattutto, ho smesso di pronunciare il mio nome correttamente, preferendo la pronuncia australiana (che suona tipo CLODIA).

Personalmente penso sia normale, dopo anni di vita in un determinato paese, acquistare le abitudini locali e dimenticarsi – anche solo temporaneamente – di tutto quello che abbiamo lasciato indietro e che un tempo credevamo fosse normale! Detto questo, credo che siano ancora di più le cose per cui mi sento ancora italiana!

E voi che abitudini avete adottato del vostro nuovo paese?

Claudia, Australia

Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.

Potete leggere Claudia qui

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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